Martedì 7 giugno, alle ore 17, nella Sala capitolare presso il chiostro del convento di Santa Maria Sopra Minerva, presso il Senato della Repubblica, in piazza della Minerva 38, a Roma, verrà presentato il nuovo libro del giornalista e scrittore Gianni Garrucciu, “La radio, storie e curiosità. Per chi la fa e l’ascolta, dalla valvola al web”.
Introdurrà la presentazione Gianni Marilotti, presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio storico del Senato; interventi di Andrea Vianello, Direttore Radio Rai e Gr; Angela Mariella, Direttore di Isoradio; Andrea Borgnino, responsabile editoriale Ray-PlaySound; Gianpiero Gamaleri, sociologo della comunicazione e Gerardo Bianco, già parlamentare. Modera il giornalista Anthony Muroni.
L’evento potrà essere seguito anche in diretta streaming su: WEBTV.SENATO.IT
L’accesso alla sala è consentito fino al raggiungimento della capienza massima; è obbligatoria la prenotazione al seguente indirizzo e-mail (indicando nome, cognome e recapito cellulare): bibleventi@senato.it. Per l’accesso alla sala è obbligatorio indossare correttamente una mascherina FFP2.
MILANO – Nuovo autorevole riconoscimento per il giornalista sassarese Gianni Garrucciu e il suo libro “Fame, una conversazione con Papa Francesco” edito dalla San Paolo. Nella prestigiosa sala del Palazzo Barozzi (uno dei più affascinanti Palazzi dell’architettura Ottocentesca milanese), a Garrucciu è stato assegnato il premio della Giuria del Milano International, nel corso del Gran Gala della Letteratura Internazionale. Nell’assegnare il Premio, il patron della manifestazione Roberto Sarra, ha sottolineato l’impegno di Gianni Garrucciu volto a far riflettere sui principali temi sociali che affliggono il nostro pianeta. E ha ricordato le parole di Papa Francesco: “La fame mondo non è naturale né ovvia, ma viene usata come arma di guerra”. Garrucciu porta i lettori dentro il problema con passione e attenzione ai dati raccolti fra i testimoni più importanti delle Istituzioni mondiali, i volontari e gli abitanti delle zone più a rischio del pianeta.
Nuovo importante riconoscimento per Gianni Garrucciu. A una settimana dall’assegnazione del Premio Speciale Pegasus per la letteratura e la saggistica conferitogli da poco a Cattolica, al giornalista sassarese va lo Switzerland Literary Prize. Si tratta del nuovo grande premio della Svizzera nato per accomunare le popolazioni di tutto il mondo, condividere emozioni e valorizzare le culture linguistiche. Un nuovo punto d’incontro dove mettersi in gioco in un Paese dalla forte connotazione, paesaggistica, storica e culturale.
Nel corso dell’International Literary Award, presso il Teatro della Regina, Gianni Garrucciu ha ricevuto il Trofeo Pegasus 2021. Inserito nella tredicesima edizione dell’International Literary Award City of Cattolica, l’ambito trofeo vuole essere un riconoscimento non solo al libro ma anche all’impegno sociale abbracciato da Garrucciu nella sua attività letteraria e giornalistica.
«Pegasus – ha detto il patron della manifestazione, l’editore Roberto Sarra – rappresenta il sogno, la ricerca, l’immaginazione che Gianni Garrucciu ha sempre inseguito fin dalla sua prima pubblicazione. È un simbolo di libertà e anche di aiuto, nel risolvere le imprese più difficili. Del resto – ha concluso – Garrucciu è l’autore che ha fatto parlare tre papi: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco».
Venerdì 9 luglio 2021, alla presenza delle autorità cittadine, nella sala convegni del Comando della Polizia Municipale il giornalista Gianni Garrucciu è stato insignito dell’«Arciere d’oro», il premio nato nel 1977 da un’idea dell’allora presidente del Panathlon International di Sassari Giuseppe Melis, ideato per diffondere i valori etico-sociali che nobilitano il mondo dello sport. Quella di quest’anno è stata la 27° edizione del premio.
L’ambito riconoscimento è rappresentato da una statuetta raffigurante un arciere nuragico teso nello sforzo di far scoccare la freccia, un simbolo che significa impegno e disciplina, valori alla base dello sport e della vita.
La commissione incaricata all’assegnazione dell’Arciere ha scelto tra una rosa di persone meritevoli per l’impegno profuso nella loro carriera a favore della diffusione dei valori dello sport e della cultura del rispetto e della non violenza.
Questo l’albo d’oro dell’«Arciere»: 1977 Alessio Cassano 1978 Mario Bossalino 1979 Otto Sussarello 1980 Giuseppe Melis 1981 Oreste Macciocu 1982 Nino Bianchina 1983 Domenico Fracassi 1984 Peppino Tanti 1985 Mario Canopoli 1986 Gianfelice Pilo 1988 Umberto Serradimigni 1990 Enrico Mollica 1992 Antonio Oggiano 1994 Franco Di Suni 1996 Franco Sieni 1998 Dino Siddi 2000 Antonio Polano 2002 Nino Guidi 2004 Antonio Carta 2006 Angelo Vitiello 2008 Armandino Branca 2010 Uccio Magliona 2017 Leonardo Marras 2018 Paolo Poddighe 2019 Rosanna Baiardo 2020 Sergio Milia 2021 Gianni Garrucciu
Leonardo Marras (a sinistra), vincitore dell’Arciere nel 2017, insieme con il giornalista Gianni Garrucciu
“Quel giorno affacciato al balcone”, la storia di
don Piero Paulesu e il suo magistero in tempo di Covid
Coronavirus: la sofferenza di un sacerdote sardo diventa un racconto del giornalista Gianni Garrucciu, selezionato per un’antologia destinata alle ambasciate e agli istituti di cultura italiana nel mondoLa storia di don Piero Paulesu, il neo-vicario parrocchiale di Thiesi e Torralba, diventa un racconto che il giornalista Gianni Garrucciu – l’autore del libro “Fame” che si avvale (tra le altre) di una conversazione con Papa Francesco e con il neo-Nobel per la Pace David Beasley – ha scritto per l’Antologia dal titolo “Domani è un giorno nuovo”, della Ibiskos-Ulivieri Edizoni. L’antologia raccoglie una serie di racconti e poesie di scrittori e giornalisti che hanno voluto raccontare storie ed emozioni dei momenti più difficili vissuti durante la terribile emergenza del coronavirus. “La storia di don Piero mi ha subito colpito”, racconta Garrucciu, “sia per la singolarità della vicenda, sia per la partecipazione emotiva che l’hanno contraddistinta. C’era sofferenza fisica nel racconto di don Piero, ma c’erano anche la speranza e la voglia di vivere. Mi è sembrata una vicenda che meritava di essere conosciuta”. Don Piero Paulesu all’inizio dell’anno si trovava in un collegio romano per terminare i suoi studi, quando una mattina è stato svegliato da un forte trambusto e da una brutta notizia: “Nel corso della notte era morto un nostro compagno”, dice. “Era stato poco bene con la febbre alta e altri sintomi. Veniamo tutti trasportati al pronto soccorso dove ci prelevano il sangue e ci fanno il tampone. Lunghe ore di attesa e poi la sentenza: siamo tutti positivi, ma non siamo gravi. Però siamo ventotto su trentadue: non è poco. Veniamo trasferiti in una vicina struttura alberghiera”.Comincia un calvario che dura due mesi, fatto di incertezze, di solitudine e di speranza. Racconta don Piero: “Nell’angoscia attendevo il responso del mio quinto tampone. Ne ho fatti quattro, tutti positivi. Attendo. E in questa attesa che sa di inquietudine, di vita sospesa, ma anche di fiducia, non riesco a dormire. Esco in terrazzo, è il mio unico sfogo. È la mia finestra sul mondo. E in questo mondo silenzioso, dove tutto è davvero sospeso, dove le luci illuminano un selciato freddo e isolato compare lui, il mio primo compagno dopo tanti giorni di solitudine: è un geco. Sì, un geco! Proprio un geco alla vigilia del risultato del mio ultimo tampone. Sì, sono un po’ superstizioso. Eppure, so che questo piccolo rettile che molti respingono e disprezzano è considerato un animale sacro. Per gli indigeni australiani rappresenta il valore dell’adattabilità, perché è un animale che sopravvive alle difficoltà, che si adatta a ogni situazione”. Gianni Garrucciu non si fa scappare questa vicenda, e ci costruisce intorno il racconto selezionato per l’Antologia “Domani è un giorno nuovo.”(b.n.)
MILANO, 13 novembre 2020. Nuovo riconoscimento internazionale per “Fame, una conversazione con Papa Francesco” di Gianni Garrucciu, cui va la menzione d’onore alla prima edizione del premio letterario “Azione contro la Fame”. Action Against Hunger è un’organizzazione umanitaria globale nata in Francia negli anni ’70 e impegnata a porre fine alla fame nel mondo L’organizzazione aiuta i bambini malnutriti e fornisce alle comunità l’accesso all’acqua potabile e soluzioni sostenibili alla fame. Il premio letterario si pone l’obiettivo di promuovere una nuova presa di coscienza su fame e malnutrizione. In giuria la senatrice Emma Bonino, tra i primi attivisti che negli anni ’70 posero le basi per la nascita dell’organizzazione, e numerose personalità del mondo della cultura e della letteratura che hanno costituito la giuria.
Questa la motivazione: “Fame, è un libro che appare in tema con la grande sfida accolta, negli anni ’70, da Azione contro la Fame. Il testo racconta di una ferita ancora aperta: la fame e la denutrizione. Garrucciu ha delineato, in modo puntuale, una questione cui l’uomo non può non porre rimedio per il bene dell’umanità.
Se vuoi seguire la trasmissione di Repubblica Tv dal BookCity di Milano e il Premio Libro contro la Fame con Emma Bonino, clicca QUI
Al libro “Fame, una conversazione con Papa Francesco“, scritto da Gianni Garrucciu per le Edizioni San Paolo, va il premio Books for Peace 2020. Il lavoro del giornalista sassarese si è classificato al primo posto nel settore saggistica. Il riconoscimento è stato consegnato all’autore nel prestigioso teatro dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Tra le motivazioni quella di essere “un libro forte, che racconta con durezza, precisione, dati e storie, un tema mondiale come la fame nel mondo: un libro che ha saputo dare volti e voci agli allarmanti numeri che si celano dietro una delle più gravi pandemie che affliggono il pianeta”. Il Books for Peace è un premio alla cultura e alla vita, assegnato alle persone che si prodigano con umiltà e perseveranza per la pace nei popoli.